Chi vincerà le prossime elezioni presidenziali negli USA tra Trump e la Harris? Il commento di Alan Friedman con tanto di previsione.
Ne ha parlato in modo dettagliato nel suo ultimo libro intitolato “La fine dell’Impero Americano”, edito da La Nave di Teseo, ma Alan Friedman ha voluto ulteriormente spiegare la sua visione sulle prossime elezioni USA che vedono Donald Trump contro Kamala Harris. Il giornalista ed esperto di economia ha poi pronosticato la fine, inevitabile, dellìimpero statunitense per come lo si conosce.
Alan Friedman: le elezioni USA Trump-Harris
Intervistato da Fanpage, Friedman ha detto la sua sulle prossime elezioni per la Casa Bianca del 5 novembre 2024. In questo senso, l’esperto ha spiegato: “Il risultato del voto è in bilico, c’è un testa a testa troppo serrato per dire chi vincerà”.
Ipotizzando, poi, la vittoria della Harris prima e quella di Trump poi, Friedman ha sottolineato eventuali pro e contro: “Nel breve termine, se vincesse la Harris almeno – e non è poco – l’istituzione della democrazia americana sarebbe più al sicuro perché Trump vuole smantellare un sacco di riti civili e elementi della democrazia americana avendo una visione più autocratica. La vittoria di Harris aiuterebbe l’America a tenersi in piedi come democrazia, ma che vinca Harris o vinca Trump non cambia la tesi del mio libro, e cioè che c’è un lungo arco della storia, un processo inesorabile in cui il potere americano non sarà in grado di reggere un mondo più complesso e quasi senza ordine nei prossimi dieci anni”.
Impero USA al crepuscolo
L’esperto ha sottolineato quindi la sua affermazione sul futuro dell’impero americano che sarebbe giunto ormai al termine e “si sta avvicinando al suo crepuscolo“. Il motivo sarebbe legato alla “mala gestione dello stesso da parte di diversi presidenti, da Kennedy a Clinton passando per Obama, si incontra con un mondo in cambiamento in cui la Cina è in ascesa, i dittatori sfidano le democrazie, Putin ha dichiarato guerra alla democrazia occidentale e non all’Ucraina, e tutto questo insieme ci porta a un periodo in cui la leadership e il potere americano non sono più quelli di una volta. Come dice William Burns, capo della Cia che ho intervistato per il mio libro, l’America oggi non è più grado di plasmare l’ordine mondiale, oggi non è più in grado di dettare le regole del sistema mondiale”.
E su chi potrebbe raccogliere l’eredità americana, Friedman ha parlato del fatto che “stanno emergendo nuovi poteri a livello regionale come Arabia Saudita, Turchia, Iran, Brasile, Sudafrica, India. Fra Cina e India c’è una gara per chi potrebbe guidare il sud globale, per il resto tutti questi poteri che alla fine rappresentano la maggior parte del mondo non vogliono avere un rapporto monogamo con l’America, non vogliono essere pupazzi o alleati ma vogliono essere battitori liberi”.